La crisi pandemica ha messo a dura prova il sistema scolastico che ha dovuto alternare momenti di riapertura estremamente brevi, a momenti di lockdown serrato. Con l’avvio e il continuo della campagna vaccinale le cose cominciano a cambiare.
La scuola in presenza.
L'obiettivo dell’immunità di gregge porta a sperare di abbandonare la DAD, metodo di apprendimento che regala carenze negli alunni, per sempre. Nell’anno 2021-22 per “assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva” degli studenti, tutte le lezioni si svolgono in presenza, dice il testo provvisorio.
Il ritorno in presenza porta con sé alcuni obblighi e restrizioni. Perché? Perché tutela e prevenzione rimangono due principi importantissimi.
Misure di prevenzione
Tornare a scuola significa anche rispettare le misure di prevenzione. Di quali misure stiamo parlando? Il testo, composto di 10 articoli, parte dalla scuola e stabilisce l’obbligo di mascherina (tranne sotto i 6 anni).
Inoltre, Regioni e Comuni potranno chiudere istituti e fare lezioni in Dad solo come “deroga” per “specifiche aree del territorio o singoli istituti“, “esclusivamente in zona rossa o arancione” o per casi “eccezionali” di focolai o rischio “particolarmente elevato”.