È stata
firmata all’ARAN l’intesa per il rinnovo del CCNL 2022/2024 del comparto
Istruzione e Ricerca, un risultato atteso da tempo che restituisce concretezza
e prospettiva a tutto il personale della scuola.
L’accordo consentirà
l’erogazione degli incrementi retributivi spettanti e il pagamento degli
arretrati relativi ai mesi precedenti, equivalenti a una sorta di
“seconda tredicesima” per lavoratrici e lavoratori.
“Siamo molto soddisfatti del risultato
raggiunto – ha dichiarato Ivana Barbacci – non avrebbe avuto alcun senso, e nessuna utilità per lavoratrici e
lavoratori, rinviare ancora la chiusura di un contratto già scaduto. È una
scelta giusta fatta al momento giusto, che ci permette ora di guardare avanti e
di avviare in tempi brevi la trattativa per il rinnovo del triennio 2025/27.
L’obiettivo è quello di una più piena valorizzazione di tutte le
professionalità che operano nella scuola”.
Cosa prevede il nuovo contratto
Il rinnovo
riguarda principalmente la parte economica, con aumenti retributivi e
arretrati che potranno essere erogati già a partire da gennaio 2026.
Tra le
novità, è stata accolta la proposta avanzata dalla CISL Scuola di destinare
le nuove risorse previste dalla legge 207/2024 al miglioramento del
trattamento accessorio (RPD/CIA), a beneficio diretto di tutto il personale
docente e ATA.
L’intesa
rappresenta anche un punto di svolta nei tempi di rinnovo dei contratti: per la
prima volta dopo molti anni, sarà possibile avviare subito la contrattazione
per il triennio 2025/27, con l’obiettivo di ottenere gli aumenti economici
nel corso stesso della vigenza contrattuale, evitando i lunghi ritardi del
passato.
In conclusione, la firma del CCNL 2022/24 segna un passo avanti significativo per il mondo della scuola. Oltre a rafforzare il riconoscimento economico delle professionalità, apre la strada a un percorso di rinnovo più tempestivo e stabile, che garantisca continuità alla tutela del potere d’acquisto e alla valorizzazione di chi lavora ogni giorno per la crescita del sistema educativo.